LEA

E’ notizia dei mesi scorsi che, con oltre 7 anni di attesa, finalmente i “nuovi” Livelli essenziali di assistenza varati con Dpcm nel lontano 2017, sono stati aggiornati. Sono entrati in vigore, come richiesto dalle Regioni, il 30 dicembre  2024.

Alcuni giornali titolavano “Dal 2025 le cure per l’endometriosi saranno gratuite”,  “Cure gratis per l’endometriosi”, ma è realmente così?

Facciamo un passo indietro…

Come precedentemente detto era il 2017 quando lo Stato riconosceva l’endometriosi come malattia cronica, esistente e meritevole di tutele pubblicando prestazione inserite nell’allegato 8 e allegato 8 bis.

Le prestazioni inserite nell’allegato 8 bis entrarono in vigore subito mentre le prestazioni inserite nell’allegato 8 sarebbero dovute entrare in vigore come previsto dall’articolo 64 del decreto, “dalla data di pubblicazione del decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi ai sensi dell’articolo 8-sexies, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle medesime disposizioni”. 

Ad oggi le tutele previste riguardavano solo casi di ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM), e prevedevano visite di controllo, 3 tipologie di ecografia differenti e clisma opaco.

Di seguito vi elenchiamo le prestazioni indicate nel vecchio nomenclatore:

ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM)

Allegato 8bis “vecchio nomenclatore” prevede:

– ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI (Codice 88.74.1): Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA DELL’ ADDOME SUPERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell’ addome completo ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA DELL’ ADDOME INFERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Ureteri, vescica e pelvi femminile. Escluso: Ecografia dell’addome completo ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA TRANSVAGINALE (Codice 88.79.7) ogni 6 mesi
OPPURE
– ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice 88.79.8) ogni 6 mesi
– CLISMA OPACO SEMPLICE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.

Arriviamo quindi a  novembre 2024 quando il governo attua, con “soli” 7 anni di ritardo, l’allegato 8 nuovo nomenclatore.

Le prestazioni che non prevedono il pagamento del ticket dal 30 dicembre 2024 in tutte le regioni italiane sono: 

 ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM)

– VISITA DI CONTROLLO necessaria al monitoraggio della malattia, delle complicanze più frequenti ed alla prevenzione degli ulteriori aggravamenti ogni 6 mesi(* NOTA) il prescrittore identifica la tipologia di visita richiesta ed il relativo codice tra quelli presenti nel nomenclatore della specialistica
– ECOGRAFIA DELL’ADDOME INFERIORE (Codice 88.75.1) Incluso: reni e surreni, ureteri, vescica, e pelvi femminile. Incluso eventuale integrazione colordoppler ogni 6 mesi. Non associabile a 88.74.1, 88.76.1, 88.79.5, 88.79.6
– ECOGRAFIA GINECOLOGICA (Codice 88.78.2) con sonda transvaginale o addominale ogni 6 mesi. Incluso: eventuale Ecocolordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
OPPURE
– ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice88.79.8). Incluso ecografia dell’addome inferiore ogni 6 mesi. Incluso eventuale integrazione colordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
– CLISMA OPACO SEMPLICE CON MDC BARITATO O IDROSOLUBILE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.

Di fatto quindi non ci saranno cambiamenti sostanziali, e ciò che oggi troviamo su alcune testate di stampa, è una gravissima disinformazione che porterà la popolazione a credere che presto le donne con endometriosi non dovranno più sostenere spese per visite e terapie.

La realtà quindi è ben altra, ad oggi chiunque non abbia una diagnosi III e IV stadio (diagnosi che arriva grazie ad esame istologico e quindi solo a chi affronta un intervento chirurgico) non ha diritto a rientrare nei LEA.

Ma come si ottiene la diagnosi di stadio III o IV?

Qui sta uno dei nodi più critici: la diagnosi di stadio III o IV viene solitamente confermata solo tramite intervento chirurgico, con esame istologico. Quindi, per accedere alle esenzioni, serve un documento che certifichi questa diagnosi – e molte donne, pur vivendo un forte impatto sulla qualità della vita, non arrivano mai a riceverla formalmente.

I problemi non ancora risolti

Nonostante questo passo avanti, ci sono ancora tante criticità:

  • Diagnosi tardiva: il ritardo medio nella diagnosi è ancora di 8-10 anni.
  • Formazione dei medici carente: molti professionisti non hanno una preparazione adeguata sull’endometriosi.
  • Centri specializzati distribuiti in modo disomogeneo: in alcune regioni mancano del tutto, e le pazienti devono spostarsi anche di centinaia di chilometri (l’elenco dei centri specializzati è disponibile qui)
  • Liste d’attesa lunghe: la scarsità di professionisti esperti allunga i tempi di visita e intervento.

Noi di A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi continueremo a lavorare perché ogni donna affetta da questa patologia possa ricevere la cura, l’ascolto e l’attenzione che merita.

Chiediamo:

  • Una rete nazionale di centri pubblici multidisciplinari.
  • Formazione obbligatoria e specialistica per i professionisti sanitari.
  • Linee guida cliniche chiare, aggiornate e applicate.
  • Informazione, ricerca e sensibilizzazione, affinché nessuna donna debba più sentirsi invisibile.

L’endometriosi non è “solo un mal di pancia”: è una malattia cronica complessa, che colpisce il corpo, la mente, le relazioni, il lavoro. E ogni passo avanti, per quanto piccolo, è una conquista. Ma non possiamo fermarci qui.